Marketing Analytics Summit 2019: Il Nostro Report
8 Nov
Uno dei pochi eventi in Italia dove si posssono incontrare e ascoltare colleghi della Data Analytics
Nei vari speech nazionali e internazionali ci si è concentrati molto su quello che stiamo facendo anche noi in Studio Cappello da un po’ di tempo con il supporto dei Data Scientist, sempre più orientati a diventare agenzia Data Driven.
Il riassunto di quanto si è detto nell’evento è la conferma del nostro fare Data Intelligence e strutturare soluzioni di Big Data Analysis che ci hanno portato a lavorare al fianco di docenti dell’Università di Padova per la proposta di soluzioni avanzate per il mondo retail e GDO che prossimamente presteremo al mercato.
Questi i punti salienti:
- È necessario avere un tracciamento di qualità dei nostri dati, se non ci fidiamo dei nostri dati non li useremo e continueremo a prendere decisioni a sentimento. Fidarsi è possibile solo se si effettuano dei controlli di Data Quality.
- Oltre alla qualità dei dati è necessario tracciare bene e il più possibile quello che serve per avere una visone chiara, non solo lo standard del pageview di Google Analytics, ma qualsiasi attività on e offline:
- Connessione del dispositivo
- Clic e impressioni su promozioni
- Video on site
- Tutti i touchpoint del customer journey on e off line (dove possibile)
- Solo quando il tracciamento di tutti i dati possibili viene fatto in maniera corretta ci si può spingere oltre, unendo il mondo del CRM con i dati dell’utente.
- Come spiegato da Donzella e Trocca è necessario trovare delle chiavi di unione a livello utente per unire tutti i DB dell’azienda, spesso questa chiave è la fidelity card.
- Gli step per lavorare sui dati: raccogliere i dati, unirli, pulirli, presentarli con strumenti data visualization e in contemporanea far lavorare motori di Machine Learning per creare forecasting.
Un altro aspetto molto importante evidenziato durante l’evento è la metodologia di lavoro: un mantra che predichiamo ogni qualvolta il cliente ci chiede di aiutarlo nella Digital Innovation:
Per prendere decisioni è molto importante non rimanere chiusi nei silos aziendali, ma coinvolgere quanti più reparti possibili nei brain storming
La metodologia utilizzata anche da Google e IBM è il Design Thinking che può essere definito, in modo semplificato, attraverso gli strumenti che lo caratterizzano, suddivisi in tre categorie, utili per:
- Avvicinarsi al cliente, ad esempio quelli etnografici (per definire il contesto d’uso) o le tecniche di empatia (per mettersi nei panni del cliente e sperimentare il customer journey)
- Favorire la creatività e generare idee, grazie, ad esempio a tecniche di brain storming, mappe mentali ecc.
- Sperimentare rapidamente le idee attraverso la realizzazione di prototipi, grazie a strumenti come Minimum Viable Product, Fast Prototyping etc.
Il processo di progettazione può essere definito in 5 fasi:
- Identificazione del problema e quindi dell’obiettivo
- Identificazione del contesto, definendo dati e attori chiave
- Analisi e ricerca delle opportunità
- Ideazione, prototipazione, test e validazione.
- Realizzazione del prodotto/servizio.