Campagne Instagram ADS nel Paese della Ferragni
23 Set
L‘Italia è tra i primi 10 paesi al mondo per acquisto di follower e falsi commenti
Uno studio ha rilevato che oltre la metà degli account di influencer su Instagram si esistono per attività fraudolente tra cui:
- Acquisto di follower di massa
- Like fasulli
- Commenti falsi
- Utilizzo di bot di coinvolgimento
La maggior parte degli influencer aumenta artificialmente le cosiddette vanity metrics che molte agenzie usano come parametro di misurazione, inclusi follower e coinvolgimento.
Ce lo dice una ricerca richiesta da A Good Company alla società di analisi HypeAuditor.
Il CEO e cofondatore di Good Company (e-commerce svedese) Anders Ankarlid ha dichiarato:
“I nostri numeri dimostrano che nel Regno Unito fino a 10 milioni di account sono falsi. Ciò ha implicazioni significative sul valore di mercato di fatto”.(…) “Le aziende stanno riversando denaro nel marketing degli influencer, pensando di connettersi con persone reali e non con robot russi. In realtà , stanno versando denaro nella fogna e regalando prodotti gratuiti a qualcuno che ha acquisito un seguito di massa durante la notte.” (Majority of UK Instagram influencers engage in fakery).
Il tema del click fraud è nato subito dopo la nascita dei sistemi di Advertsing a performance, ed è combattuto quotidianamente con l’evoluzione di algoritmi dei vari Google, Facebook, TripAdvisor.
Tra i canali più in crescita anche in Italia troviamo Instagram dove VIP, influencer e la qualunque, dallo sconosciuto studente disadattato alla Ferragni, monetizzano sul canale. Ma per la maggioranza dei marketer i principali parametri per misurare gli Influencer restano fan base ed engagement rate, i KPI purtroppo più oggetto di frode.
Col termine Engagement s’intende il numero di interazioni ottenute da un contenuto, una pagina, un’attività . Ogni piattaforma definisce le interazioni a modo suo: i like, i commenti, le condivisioni, i click sul contenuto, le visualizzazioni, ecc.
Esistono tool per verificare la qualità di tali dati e delle frodi, purtroppo non solo su Instagram. L’abuso passa anche per attività quale il Programmatic Advertising. Negli USA, ad esempio, società come Fraudit indicano che, mediamente, il 30% di traffico/interazioni proviene da bot.
E quando il gioco si fa duro…
Nel marzo del 2018 Procter & Gamble ha tagliato di 200 milioni la spesa in digital advertising, risparmiando il 20% e aumentando la reach del 10%. JP Morgan Chase da investimenti con banner e display ads su 400.000 siti sono passati a 5.000 ben selezionati con le stesse performance di business. Toyota ha fatto lo stesso monitorando con strumenti i click fraud: +21% ROI dalle campagne.
…i duri cominciano a giocare!
In Studio Cappello gestiamo professionalmente campagne Search Advertising. Siamo anche una delle poche agenzie con professionisti certificati Facebook Ads Professional.
Quando i budget diventano importanti le metriche e la misurazione sono fondamentali sia per evitare dispersioni di budget, sia per massimizzare gli investimenti in relazione a KPI pragmatici.
Per tale ragione applichiamo strumenti e metodi di Data Analysis avanzati.
E per tali ragioni i nostri clienti sono contenti e i loro budget in solide mani.