L’Acquisto Ecommerce È Soprattutto Mobile. Quindi?

9 Mar

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Il mobile sta guidando le vendite ecommerce al dettaglio in tutto il mondo

L’Mcommerce (Mobile Commerce) rappresenta il 58,9% delle vendite digitali. 

Nel 2017, le vendite di ecommerce al dettaglio in tutto il mondo hanno raggiunto i 2,304 miliardi di dollari, un aumento del 24,8% rispetto all’anno precedente.

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Il mobile è stato un fattore chiave, dato che le vendite da Mcommerce hanno totalizzato 1.357 trilioni di dollari, pari al 58,9% delle vendite digitali (fonte eMarketer)

La maggior parte degli acquirenti digitali che per la prima volta fanno un acquisto online completano le transazioni tramite dispositivi mobili, in particolare da smartphone. E man mano che questo pubblico diventa maturo digitalmente, passando dalla navigazione all’acquisto, la loro frequenza di acquisto e l’importo speso online aumenteranno.

Inoltre, gli acquisti di Mcommerce stanno diventando più frequenti, dal momento che le dimensioni del carrello mobile e la spesa media sono cresciute nel 2017.

Questo significa investire molto di più sul mobile?

Significa innanzitutto pensare al proprio sito da ottimizzare per il mobile a livello di UX, ma anche pensare in quale micro-momento il cliente utilizza il mobile per accedere al nostro e-shop.

I micro-momenti sono quegli istanti nell’arco della giornata in cui si manifesta una necessità , un bisogno o una curiosità  (con cui può anche iniziare o terminare il processo d’acquisto di un bene o servizio), che vengono soddisfatti tramite una consultazione online.

Il mobile è utilizzato maggiormente in fase di finalizzazione dell’acquisto, più che nella fase di ricerca informazioni sul prodotto o sul servizio. Nella fase informativa del customer journey, infatti, è più probabile che venga utilizzato un PC, durante l’orario di lavoro o da casa.

Pensare la versione mobile del sito in modo da garantire un’esperienza di acquisto più “facile” e la versione desktop con un assetto tarato sui contenuti informativi, potrebbe avere ripercussioni anche sulle strategie, sull’interfaccia di navigazione e sui contenuti delle due versioni.

Ma l’omnicanalità  deve fare alzare le antenne. Non è l’ultima azione dello shopper che governa tutto il percorso di acquisto.

A tal proposito questa vignetta è molto esplicativa:

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Questioni di modelli di attribuzione e di capacità  di dare valore ai canali di comunicazione al cliente nel suo Life Time Value.

Google docet:

Un modello di attribuzione è la regola o l’insieme di regole che determina il modo in cui il credito per vendite e conversioni viene assegnato ai punti di contatto nei percorsi di conversione.

Il modello “Ultima interazione” di Google Analytics, ad esempio, assegna il 100% del valore ai punti di contatto finali (ossia i click) che precedono le vendite o le conversioni. Al contrario, il modello “Prima interazione” assegna il 100% del valore ai punti di contatto che avviano percorsi di conversione.

Quando si parla di attribuzione, si pone l’accento sulla polverizzazione e la tracciabilità  dei dati relativi alle conversioni e non si considerano i clienti da un punto di vista olistico.

Passare da un modello di marketing centrato sulle conversioni a uno che rivolga la propria attenzione al cliente, vuol dire pensare in modo diverso.

Questo processo ha inizio con la conoscenza del cliente. I brand hanno bisogno di capire chi e quanti sono i loro clienti, soprattutto come cambia il valore di quei clienti nel tempo. Questi dati sono troppo importante perché i brand non li prendano in considerazione. In più rappresentano un ottimo punto di inizio per determinare il valore a lungo termine delle attività  di marketing del brand.

Individuare il valore di ogni singolo momento del processo di acquisto non considerando solo il click finale, consente a un brand di raggiungere un proprio cliente con il messaggio giusto al momento giusto.

Quando si tratta di sviluppare una strategia di attribuzione, gli esperti di marketing e i loro clienti sono più soddisfatti se adottano un approccio olistico.

Per le aziende, passare da un modello di marketing centrato sulle conversioni a uno cliente-centrico vuol dire cambiare il proprio modo di pensare e di agire. Questo processo inizia con la conoscenza approfondita dei propri consumatori.

Saper mappare la giornata tipo del cliente, dare il giusto peso ai canali configurando a dovere strumenti software di analitica, permette di avalorizzare il ROI su KPI predefiniti in correlazione ai budget investiti per le attività  di  marketing online e offline. Questa è la strategia che ci permette di far svettare i nostri clienti rispetto ai concorrenti: guidandoli verso modelli di marketing ecommerce moderni, puntuali e performanti.


Studio Cappello Ecommerce Strategies


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