Gen Z: Come Comunicare Con Le Nuove Generazioni

4 Ago

Gen Z: come comunicare con la generazione del futuro | Studio Cappello

“Bae, il messaggio di Giò mi ha triggerato, ma ora sto in super hype per il date con il tipo”

Di fronte a una frase del genere, chi non strabuzzerebbe gli occhi perplessÉ™? Ebbene sì, comprendere il linguaggio della Generazione Z può risultare complicato. Lessico americaneggiante, corsivo parlato, termini e modi di dire fantasiosi: è vero siamo stati tutti adolescenti, ma come possono i nati prima del 2000 capire appieno lo slang di una generazione che corre alla velocità  della luce?

Per comprendere meglio come comunicare con la “i giovani di oggi” e ideare strategie di marketing per questo target, abbiamo preparato un piccolo manuale di istruzioni a prova di Gen Z.

 “Ok boomer”, cominciamo? 

Chi sono i Gen Z?

Centennials, post-Millennials, Digitarians, screenagers, iGen, Plurals e chi più ne ha più ne metta. Gli appellativi affibbiati alla Generazione Z sono molteplici e si riferiscono tutti a una fascia demografica ben precisa: quella dei nati tra la fine degli anni ’90 e i primi del 2000. Cresciuti in un ecosistema dominato da Internet, i Gen Z rappresentano la prima generazione mobile-first della storia che vive in simbiosi con il proprio smartphone e fa di questo una finestra sul mondo attraverso cui interpretare la realtà .

Rispetto alla generazione dei Millennials hanno uno spiccato senso di intraprendenza, sono focalizzati al futuro e hanno una visione più realistica del presente. Rifiutano i concetti tradizionali di bellezza e sono molto sensibili alle tematiche di diversità  e inclusione

Ma scendiamo un po’ più nei particolari e scopriamo insieme quali sono le caratteristiche dei membri della Gen Z e come dovrebbe un brand approcciarsi a loro.

Si chiamano iGen perché sono iperconnessi

La Gen Z è una generazione iperconnessa che ama trascorrere il proprio tempo sui social network, creare relazioni e costruire community. A Facebook – da loro considerato antiquato – preferiscono TikTok, Instagram e Snapchat: app più dirette, dinamiche e stimolanti. Utilizzano WhatsApp per comunicare più velocemente e YouTube, Netflix e Spotify come principali piattaforme di streaming audio e video. Hanno una propensione particolare verso il mondo del gaming, di cui Twitch è – tra le app – massima rappresentante. Se il tuo brand vuole puntare sulla new generation, devi tenere in considerazione questi canali e sfruttarli al meglio in base alle tue necessità .

Immediatezza e autenticità : i valori della Gen Z

Rispetto ai loro fratelli e sorelle Millennials, gli iGen non cercano connessione valoriale con i brand, ma immediatezza e autenticità . Una strategia di successo per questo target non può, quindi, prescindere da una comunicazione breve e concisa che li stimoli attraverso lo storytelling visivo, li incuriosisca e li porti a informarsi sul tuo brand. Ma non è tutto: qualsiasi business che abbia i Gen Z come target, deve sapere che per loro personalizzazione e unicità  vengono al primo posto. 

I Plurals non vogliono assomigliare a nessun altro e pensano che su un sito web avere prodotti esclusivi sia importantissimo (Criteo, 2019). Quindi, ti faccio una domanda: “cosa faresti se avessi pochi secondi per convincere un Gen Z a fare click sulla tua campagna pubblicitaria?“. Rispondi e poi metti in atto la tua strategia!

Abitudini d’acquisto dei Gen Z: l’importanza dell’influencer marketing

Per quanto riguarda le loro abitudini d’acquisto, i Gen Z presentano caratteristiche particolari: da un lato sono molto propensi ad acquistare sui social – il che non è affatto una sorpresa se pensiamo che uno degli hashtag più in tendenza su TikTok sia #TikTokMadeMeBuyIt; dall’altro non sono consumatori fedeli, cambiano spesso brand e lasciano feedback e recensioni su social e siti. 

Secondo alcune statistiche – solo in America – il 62% degli iGen scopre nuovi prodotti tramite social (Statista, 2021) e prima di compiere un acquisto, si affida a influencer o blogger per ottenere più informazioni. Per questo motivo, se vuoi lanciare il tuo brand su social come TikTok, è necessario implementare una strategia di influencer marketing che renda il tuo prodotto o servizio virale. 

Che lingua parla la Gen Z?

Tornando allo statement iniziale. Per parlare con la generazione del futuro devi saper utilizzare un linguaggio appropriato. I membri della Generazione Z hanno dei modi di dire propri, nati negli ultimi anni oppure importati dall’inglese che attingono a vari campi: il mondo della musica, del web, dei videogames, ecc. (Babbel).

Noi di WMR Group abbiamo creato un mini-vocabolario “salvavita” con i termini più utilizzati dagli iGen sui social per aiutarti a parlare un po’ la loro lingua e capire come impostare una strategia di copywriting persuasivo.

Are you ready?

Il dizionario della Gen Z

Bae – È l’abbreviazione di before anyone else, ossia “prima di chiunque altro”. Un modo per soprannominare una persona speciale a cui si è particolarmente legati.

Bannare – Dall’inglese to ban (espellere) è l’azione punitiva che si prende nei confronti di chi viola le regole della community sui social.

Blastare – In inglese to blast significa (schiacciare). Se hai “blastato” qualcuno vuol dire che lo hai messo a tacere durante una discussione accesa.

Bufu – Se vuoi mandare a quel paese qualcuno ma in modo simpatico e scherzoso, questa è l’espressione!

Cringe – Indica una situazione nella quale ci si sente fortemente in imbarazzo e si vorrebbe scappare a gambe levate.

Eskere – Non farti domande. È l’acronimo per let’s get it! (facciamolo!) ed è usato semplicemente come spinta all’azione.

Flexare – Deriva dall’inglese to flex (flettere) e indica un atteggiamento di ostentazione e vanto per qualcosa (una macchina di lusso, delle scarpe nuove, ecc.).

Hype – In inglese vuol dire “gonfiamento”. Se “stai in hype” vuol dire che sei in attesa trepidante di vedere qualcuno o partecipare a un evento. 

Normie – Da normal, non è altro che una persona conformista che segue i trend e le mode del momento.

Stonks – Viene pronunciato quando qualcosa è andato per il verso giusto, portando al successo e a un risultato positivo.

Swag – Si utilizza per complimentarsi con qualcuno per come si veste. In inglese la parola vuol dire “bottino” e si riferisce ai soldi che ti consentono di creare un tuo stile.

Triggerare – Da trigger (innesco) in inglese, viene usato per indicare una provocazione. Se “triggeri” qualcuno vuol dire che lo fai arrabbiare volontariamente.

E le emoji? Ecco quelle che spopolano tra i Gen Z!

Sebbene preferiscano di gran lunga gli sticker, gli iGen fanno largo uso delle emoji a cui attribuiscono significato ironico e non convenzionale. Qualche esempio?

🧠 – Indica qualsiasi cosa sia emozionante o stimolante.

🤡 – Usata per indicare qualcosa di stupido, scemo o insensato.

💀 – Sostituisce la tradizionale 😂 per dire “sono mortÉ™ dalle risate!”.

👉👈 – Indica che sei unÉ™ tipÉ™ timidÉ™.

 ðŸ¤  – Viene utilizzata per esprimere imbarazzo.  

👁👄👁 – Usata per esprimere shock.

💙 – Indica supporto e ammirazione. Diversamente da 💛 che indica amicizia e 💜 che viene usata per esprimere attrazione fisica verso qualcuno.

Allora, cosa puoi fare per catturare l’attenzione dei Gen Z?

Per comunicare efficacemente con i membri della nuova generazione, mira a una comunicazione di impatto con il video come formato principale e utilizza un linguaggio semplice, schietto e diretto che informi e intrattenga, allo stesso tempo.

Haugh!!


Studio Cappello Social Media Marketing


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