Sito web non visibile ai motori di ricerca: piccola storia di ordinaria follia

13 Feb

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  • Per fare business occorre in prima battuta non avere un’azienda, ma far percepire agli altri di averla e di avere qualcosa da vendere.
  • La comunicazione delle informazioni è più importante delle informazioni stesse.
  • Esiste ciò che viene percepito. e non ciò che in realtà  esiste.
  • Puoi avere il migliore servizio e il migliore prodotto, ma se gli altri non lo sanno è come non averlo.
  • Non esistono prodotti o servizi a sufficienza per le nostre esigenze, è vero casomai che non si riescono a trovare quando ci servono.
  • Meglio avere qualcuno a cui dire qualcosa che avere qualcosa da dire e nessuno a cui dirla.

Ricordiamoci queste frasi e andiamo oltre…

Nei mesi scorsi sono stato ad un appuntamento con i responsabili di una nota e importante multinazionale che vuole lanciare un loro nuovo prodotto in Italia, molto “Internet Oriented”. E per farlo, naturalmente, hanno pensato anche al SEM, pay per click e SEO in primis. Per loro il SEO è fondamentale perchè sanno bene che molti utenti preferiscono i risultati natuarli a quelli a pagamento, soprattutto per i prodotti del loro settore, e perchè il PPC costerebbe loro cifre molto importanti.

Il loro sito ha un PageRank molto elevato dovuto alla loro notorietà  e le centinaia di pagine web che lo compongono, se ottimizzate con i “fondamentali del SEO”, non avrebbero alcuna difficoltà  a farlo svettare in cima ai risultati delle ricerche.

Il sito è essenzialmente composto da contenuti e immagini con un’impostazione da portale classica. Hanno “giocato” molto con il flash perchè reputano che il loro target ami grafica suntuosa e abbagliante. E fanno ruotare le barre di navigazione sopra sotto destra sinistra del browser per stupire con effetti speciali (in effetti gli effetti sono davvero belli).

Per raggiungere tali effetti si sono rivolti ad una nota media agency che ha creato per loro un portale mix di flash e tecnologia java che ha avuto come principale risultato il non rendere visibile il sito in nessuna sua parte (per non parlare dell’usabilità ).

Ho fatto notare, a seguito di un’analisi tecnica, che il sito poteva essere rifatto mantenendo lo stesso effetto grafico e gli stessi contenuti con una piattaforma dinamica friendly ai motori, e che questo passaggio avrebbe da solo dato la visibilità  nei primi posti nei motori di ricerca con le parole chiave attinenti i loro contenuti, facendolo trovare immediatamente e facilmente dal loro possibile target. Probabilmente i soldi dell’investimento sono inferiori a 3 mesi di campagna pay per click a regime che il loro prodotto dovrà  sostenere per ottenere analoga visibilità  in assenza di visibilità  organica.

Certo, ci si rimetterebbe qualcosa negli “effetti speciali” ma i pro sono evidentemente a favore dei contro.

Beh. Meraviglia delle meraviglie, il responsabile marketing ci ha riferito che dopo aver speso tantissimi soldi per il sito web era assurdo modificarlo, e non avevano intenzione di spenderne altri per rifarlo. Inoltre, non avevano nemmeno intenzione di affiancare nuove “pagine di supporto” al sito perchè avevano paura di uscire dalle linee guida imposte dai responsabili della comunicazione. Preferivano quindi rinunciare a spingere sul SEO e a “raggiungere meglio i loro utenti”!.

Proprio ieri ho avuto modo di sapere che il responsabile marketing di prodotto è stato “spostato” di dipartimento e che la mia proposta era tornata di grande interesse.

Perchè questa piccola storia?

Per testimoniare quanto scollamente ci sia ancora tra internet inteso come strumento di relazione e di business e il mondo reale. E soprattutto per riflettere sul fatto che oggi molte aziende e molti loro responsabili vivano la pubblicità  nella sola logica dello spot. A prescindere dal mezzo e dallo strumento. Confondendo internet con quello che non è. E dimenticandosi spesso qual’è lo scopo per cui il sito web deve esistere quando l’obiettivo che stanno perseguendo è il new business.

Ho scritto che era una storia di ordinaria follia. E se prendete un sito a casa di un’azienda, molto probabilmente, capirete il perché.

Studio Cappello: probabilmente la migliore agenzia SEO in Italia.

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