Le aspettative delle PMI su Facebook e Social Media

29 Set

Aprire una pagina aziendale in Facebook, caricarla di contenuti, linkarsi sui Social Network, postare contenuti… Con quale risultati rispetto gli investimenti? Uno sostanziale: i Social Network servono più a fidelizzare che ad acquisire clienti (sto parlando di presenza attiva, non di pubblicità  diretta tramite pay per click o simili), o ad affermare il brand, almeno per la maggior parte delle PMI e dei marketer.

Per le PMI oggi i Social Network sono una moda spinta spesso da consulenti o fornitori “sovraeccitati” che non conoscono ancora bene ne le logiche dei Social Network, ne le potenzialità  dello strumento in relazione ai business delle singole aziende, ne spesso tanto meno le potenzialità  del Search Marketing in modo più ampio..

E’ una moda che spesso lascia l’amaro in bocca alle PMI, non tanto per i soldi o il tempo speso, ma soprattutto per la negativa esperienza fatta con l’agenzia o il consulente di web marketing, esperienza negativa che purtroppo va ad inficiare il settore intero, un pò come accadde nel periodo dell’esplosione delle .com (2000), dove per moltiera importante vendere web, ma senza capire bene a che servisse e con quali rientri e strategie.

Molte delle PMI americane, secondo l’analisi di eMarketer, affermano che i loro sforzi nell’attività  di Social Media Marketing (Facebook in primis) occupano più tempo di quanto avessero previsto. Se guardo come fa Social Media Marketing mediamente una PMI in  Italia, probabilmente un tempo privato a risorse umane che:

  • non sono aziendali (tipo aziende esterne di PR o, peggio ancora, freelance o “stagisti” camuffati da consulenti delle web agency) e per tale ragione poco o male conoscono le logiche del mercato, dell’azienda, dei concorrenti, del loro target, e che peccano spesso di creatività  ed efficacia comunicativa, seminando comunque anche tanto online (magari con alta conoscenza del mondo Social Network per passione personale), ma portando a casa poco per i limiti di cui prima;
  • sono aziendali ma non qualificate a sviluppare strategie e gestire la comunicazione nei Social Network, e magari lo fanno controvoglia perchè qualcuno glielo ha imposto (come molti responsabili marketing mi dicono);
  • sono aziendali, hanno tutte le capacità  e i requisiti per affrontare e gestire strategie (anche dal punto di vista operativo) di social media marketing (magari con il supporto di preparati consulenti) ma normalmente hanno un costo/uomo troppo elevato per distrarlo da altre attività  il cui rientro in termini di risultati e obbiettivi è spesso maggiore e non di poco…

Che fare quindi? Se per le Medio o Grandi imprese, soprattutto B2C, il Social Media Marketing è un obbligo che però può essere affrontato e gestito con budget per loro abbordabili, per le Piccole Imprese il discorso è più delicato.

Capire come il proprio target si “muove” nella rete e si “aggrega” nei portali 2.0; riuscire a identificare la corretta strategia (e la più utile) per relazionarsi col proprio utente creando un’adeguata “redazione” in grado non solo di inviare messaggi ma anche di ascoltare il tam tam online; valutare se gli investimenti hanno un ROI positivo rispetto ad altri investimenti su altri canali che vengono di fatto poco sfruttati a causa di budget limitati che le PMI identificano per il web in particolare; ma soprattutto valutare se l’azienda ha la “cultura” per fare Social Media Marketing, credo siano le sfide che i web marketer più coscienziosi stanno affrontando.

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