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Google: Metriche e Report sulla Velocità  del Sito Web

6 Nov

La velocità  di caricamento nel browser di un sito web è un fattore da non trascurare!

  • Permette a Google una scansione più approfondita ottimizzando il tempo che Google ci mette a disposizione (crawling budget)
  • Migliora l’esperienza utente e i tassi di conversione
  • È un fattore di rank (secondario), come già  scritto in un precedente post

Per capire al meglio quanto è importante la velocità  nel web, basta guardare il grafico tratto da report in Data Studio fatto per un cliente in Consulenza SEO[...] 

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A/B Test: Aumentare i Tassi Di Conversione con Google Optimize

20 Set

CRO [...] 

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Avere Un Sito Veloce È Fondamentale Per SEO E CRO

27 Mag

Perché investire nella velocità  di un sito? Scopriamolo insieme.

Il 16 Aprile ho avuto il piacere di essere uno dei relatori del Digital Transformation Day, evento online ideato e promosso da SEMrush per rispondere alle crescenti esigenze di trasformazione digitale delle aziende.

Il tema del mio intervento era l’importanza della velocità  per i siti web, valore che va ben oltre la sfera della SEO.

Come nel running amatoriale, nel web la velocità  è da considerare come un fattore relativo: l’obiettivo da raggiungere è quello di essere più performante rispetto alla concorrenza. Ci sono varie metodologie per misurare le prestazioni e varie tipologie di interventi che si possono fare, ma l’obiettivo finale è sempre lo stesso: riuscire a migliorare il proprio business, il proprio fatturato.

Le componenti della velocità  per un sito web sono davvero molte ed è necessario per ognuna pianificare attività  di monitoraggio e di ottimizzazione.

Nella slide qui sopra ho suddiviso gli ambiti da ottimizzare in tre macro categorie:

  • Il Web Server e l’Application Server, ovvero i servizi che generano le pagine web e le mettono a disposizione degli utenti
  • Le componenti che forniscono i dati al Web Server (database server, data service, …)
  • Il front-end, ovvero la composizione della pagina web, formata oggi da HTML ma anche da javascript, css, immagini, video, …
  • Le connessioni tra i vari ambiti (dalla “banda” a cui è collegato il server, all’infrastruttura di rete della server farm)

Il buon SEO – come ribadisco sempre al mio Corso SEO Professionale – non deve necessariamente essere in grado di ottimizzare ogni singolo elemento, in quanto sono necessarie conoscenze specifiche e diversificate. Quello che deve assolutamente conoscere sono gli elementi che influiscono nei tempi di risposta e coordinare chi di dovere: webmaster, frontend designer, programmatori, system administrator, database administrator…

Perché è così importante il fattore velocità ?

Primo: per non perdere utenti, vendite e clienti!

È assolutamente comprovato che ogni millisecondo d’attesa in meno per un utente si traduce in una percentuale di miglioramento del tasso di conversione, ovvero un aumento potenziale delle lead o in un aumento del fatturato online.

Google ha messo a disposizione un

emulatore [...] 

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AdBlock: 1 Utente Su 4 Lo Usa. Conseguenze Per Siti E ADV?

3 Set

+25% degli utenti usa sistemi AdBlock

Negli USA 1 su 3. E la percentuale è in costante ascesa (Pagefair Report).

Gli AdBlock sono dei software che bloccano la pubblicità  nel browser (qui come funzionano) oggi diffusi anche nei dispositivi mobile.

Negli anni, gli editori professionali e fai-da-te, si sono spostati su internet trascinando con sé la terribile prassi di devastare gli utenti con annunci advertising. Questo per monetizzare, con l’unico sistema che conoscono: la visibilità  ottenuta (ma lo fa misteriosamente anche chi non ha visibilità ).  E così abbiamo da una parte chi fa pubblicità  senza troppa etica, dall’altra le persone trattate come pecore da tosare che cercano di difendersi. Hai mai notato i commenti degli utenti sui social, che lamentano l’invasività  di banner e pop-up sugli articoli? Facci caso la prossima volta che leggi una news condivisa su Facebook (anche sulle testate più note e autorevoli).

Tra le poche (ma potenti) armi di difesa di massa ci sono gli AdBlocker: plugin per browser e mobile che bloccano l’apertura di banner o pubblicità . Ad esempio questo per Chrome, o questa per Firefox, che è l’estensione più usata nel browser a livello mondiale.

Secondo Pagefair (e altre ricerche di altri enti lo confermano) mediamente in tutto il mondo (esclusa l’Africa) almeno 1 consumatore su 4 utilizza il software di blocco degli annunci. Ma con picchi di 1 su 3 in USA e altre nazioni. È molto diffuso tra i giovani consumatori, ma non sono esclusi i più maturi. Questo significa che la percentuale di persone che bloccano gli annunci probabilmente aumenterà  in futuro.

Uno studio condotto da AdBlock Plus e HubSpot su oltre 1.000 utenti intervistati tra USA, Regno Unito, Germania e Francia, mette in evidenza che:

  • L’83% è contrario alla pubblicità  invasiva
  • Il 51% intende detenere il controllo sulla propria esperienza di navigazione
  • Il 77% preferirebbe installare un filtro di blocco/controllo assoluto
  • Il 63% ritiene che l’ad blocking abbia un impatto positivo sulla web experience
  • Il 57% considera utili e di valore gli annunci pubblicitari sui motori di ricerca

Il dato più interessante dello studio è che gli utenti sono stanchi degli annunci pubblicitari, ma solo se non sono d’impatto o se non arricchiscono la propria esperienza web.

Tutto ciò ha due ripercussioni:

1 – Per chi progetta siti web ed e-commerce è fondamentale testare i siti con AdBlock attivo

Spesso ci si dimentica di testare i siti web su browser con attivo un AdBlock. E spesso con conseguenze terribili nel processo di acquisto online. Un terzo degli utenti non riesce a completare il processo di acquisto!

Per questo è fondamentale ricordare di appuntarsi nelle check list di analisi UX un test, e nel caso non si riuscisse a intervenire tecnicamente per eliminare malfunzionamenti causati da AdBlock, inserire un codice nel sito che lo riconosca e avverta l’utente che per utilizzare correttamente il sito deve disabilitarlo (qui uno dei metodi).

2 – Chi pensa di monetizzare la visibilità  sul sito solo con annunci ha vita breve

Gli utenti normalmente tendono già  a evitare i siti web troppo invasivi di pubblicità  per cercarne di più usabili.

La Coalition for Better Ads è nata proprio per aiutare chi pubblica contenuti ad avere principi etici alla guida

La pubblicità  aiuta a sostenere preziosi contenuti gratuiti, giornalismo solido e connessioni sociali su Internet. I consumatori, tuttavia, sono sempre più frustrati dagli annunci che interrompono la loro esperienza, disturbano il contenuto e rallentano la navigazione.

Le principali associazioni commerciali internazionali e le società  coinvolte nei media online hanno costituito la Coalition for Better Ads per migliorare l’esperienza dei consumatori con la pubblicità  online. La Coalition sfrutterà  le intuizioni dei consumatori e le competenze intersettoriali per sviluppare e implementare nuovi standard globali per la pubblicità  online che rispondano alle aspettative dei consumatori.

Google stesso si sta adoperando con un suo Google AdBlock per fare in modo che su Chrome la pubblicità  non sovrasti tutto. Naturalmente il fine di Google è meno etico di quello che si possa pensare: l’obiettivo vero è disincentivare l’uso degli altri AdBlock, molto più restrittivi del suo, che ops… tra le altre cose oscurano anche la sua di pubblicità .

Cosa Analoga ha fatto Apple, dichiarando guerra alle pubblicità  sugli smartphone con sistemi di blocco nel suo Safari. Tuttavia anche qui il fine nobile dell’operazione sembra essere la guerra a Google più che il rispetto degli utenti.

Ancora una volta mi tocca citare il caro guru (per me ancora troppo poco capito e ascoltato) Seth Godin e il suo

Permission Marketing [...] 

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Conversion Rate Optimization: Un Processo In 5 Step Verso Il Successo

19 Giu

Sul tuo sito aumenta le conversioni, non solo il traffico! [...] 

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10 Consigli Per Persuadere Con La Scrittura Online

11 Giu

 

La persuasione aiuta le persone a compiere azioni

Facciamo una dovuta premessa. Per alcuni, il persuadere è un esercizio manipolativo che spinge le persone a fare qualcosa che non vogliono fare: un obbligo. Ma non è così. [...] 

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AdWords: Il Tuo Tasso Di Conversione È Buono?

8 Gen

Il tuo Conversion Rate AdWords è buono, buono …ma non buonissimo?

Search Engine Watch ha condotto una ricerca su oltre 2.000 account AdWords in vari settori, con investimenti stimati in +34 milioni di dollari. Lo scopo di questa analisi era quello di capire i tassi medi di conversione per gli annunci Google AdWords Rete di Ricerca e Display. Seppur datata 2016 la vediamo utile e attuale anche sui valori.

Gli inserzionisti AdWords di Google registrano tassi di conversione medi pari a:

  • 2,70% dalla Rete di Ricerca
  • 0,89%  dalla Rete Display, chegenera 5 volte il volume di impression, ma 1/5 dei click rispetto alla rete di ricerca

Tutte le considerazioni sui dati le rimandiamo al succitato post di presentazione della ricerca.

E’ utile notare però che solo il 10% riesce a ottenere tassi di conversione 5 volte più elevati della media. Come fa?

Come migliorare il tuo tasso di conversione

Questi i nostri semplici consigli e pratiche di base che ti consigliamo di utilizzare ogni volta che imposti un campagna Web Advertising per un cliente:

Cerca di avere un

approccio olistico alle gestione di AdWords [...] 

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Come Stimare Il Valore Di Conversione (Per Lead E Vendite)

23 Nov

“Stoppate subito le campagne AdWords, le lead costano troppo! Anzi no, raddoppiate il budget!” [...] 

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Come Sta Andando Il Traffico Al Sito? Io Non Misuro Il Traffico!

10 Ago

“Ho chiesto: “˜come sta andando il traffico? Abbiamo superato numeri dell’anno scorso?’

“˜Roy, io non misuro il traffico’.

“˜Stai scherzando?’

“˜La scorsa settimana uno dei miei addetti alle vendite ha fatto 63 presentazioni di vendita e ne ha concluse solo 24. Questo mi dice che 39 persone hanno acquistato altrove. E adesso stanno dicendo a tutti i loro amici perché hanno acquistato là . Stanno mostrando i loro acquisti e spiegando perché non hanno acquistato da noi’.

“˜Giusta considerazione’.

“˜Quel venditore non lavora più da noi’.

“˜Sei stato molto severo’.

“˜Il tasso di vendite concluse oggi è l’indicatore più affidabile del traffico di domani. Quando il tasso di vendite è alto, il traffico aumenta; quando inizia a cadere, anche il traffico presto comincerà  cadere'”.

Roy Williams, il “mago della pubblicità “

 [...] 

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Come Creare Contenuti Web Che Convertono Per Ecommerce E Siti Web

19 Giu

Soddisfare I Bisogni Degli Utenti

I contenuti devono rispondere a domande specifiche e guidare l’utente in modo informato e consapevole nel percorso di conversione. Ma cosa spinge l’utente a compiere un’azione su un sito, una landing, un form, ecc.?

Prima di arrivare a chiedere qualsiasi cosa all’utente (l’iscrizione a una newsletter, lead o acquisto) esistono delle tappe fondamentali che un buon web copywriter deve fargli percorrere.

Per questo prima di arrivare a costruire un contenuto devi conoscere i motivi che hanno portato un utente al tuo sito.

Individuare I Bisogni Degli Utenti

Quando dobbiamo scrivere i contenuti per una landing page, un annuncio PPC, una scheda prodotto/servizio, un articolo per il blog o un post sui social, noi dello Studio ci poniamo alcune domande:

Che obiettivi perseguiamo?

Definiamo bene gli obiettivi che vogliamo raggiungere con il cliente. Se cerchiamo lead, ad esempio, la pagina deve motivare a compilare un form, non esaltare il prodotto/servizio/azienda per convincere l’utente a comprarlo. Questo lo farà  un commerciale successivamente. I contenuti devono essere utili per spingere l’utente a interessarsi, ad approfondire compilando il form, incentivando questo percorso con un omaggio o qualsiasi altro benefit immediato ti venga in mente.

Se l’obiettivo è raccogliere nuove lead, la landing page deve motivare alla compilazione di un form. Il contatto ricevuto dall’azienda scatena i commerciali. Non è la landing page che deve vendere i prodotti o i servizi, né la nostra strategia di comunicazione!

Con chi sto parlando?

Altro errore in cui si può incorrere è creare un contenuto (testuale o grafico) senza conoscere bene chi è il target. Peggio ancora confondere il nostro gusto con quello degli utenti. Conoscere il target, il suo stile di vita, le sue esigenze, il suo codice linguistico ecc. è l’attività  che sta alla base di ogni azione di comunicazione.

Cosa cerca il tuo utente-tipo?

Il bisogno primario di ogni ricerca non è mai quello che si ricerca. Posso aiutare il mio possibile cliente a migliorare la sua vita soddisfacendo i suoi bisogni primari o secondari, come ci insegna Maslow: risparmiare tempo, risparmiare denaro, distinguersi nella società , autorealizzarsi, aumentare la propria autostima, sicurezza, ecc.

Un approccio troppo superficiale fa confondere la presentazione delle caratteristiche di un prodotto con i bisogni che essi soddisfano, lasciando all’utente la difficile elaborazione del vantaggio che potrebbe acquisire. Esempio su un condizionatore.

Partendo dalle caratteristiche di un prodotto:

classe AA+, eco

Partendo dai bisogni delle persone:

“Risparmia fino a 250€*/Anno, e vivi sano salvaguardando la natura”
* calcolato sul consumo di una famiglia media/anno con caldaia in classe B

Come conoscere i bisogni e le esigenze dei tuoi utenti?

Il primo step per realizzare dei testi efficaci (e che quindi permettano di avere dati utili a migliorare le conversioni) è capire chi sono e cosa vogliono le persone alle quali vuoi rivolgerti. Questo ti permette di costruire un messaggio molto più adeguato: la tua promessa!

Come puoi riuscirci? Semplice: osserva il tuo target! È un processo che richiede del tempo e degli strumenti, ma per esperienza possiamo confermare che le informazioni raccolte faranno cambiare drasticamente le conversioni e gli obiettivi che vuoi raggiungere.

Che tu stia lavorando ai contenuti di un sito, a una scheda prodotto di un ecommerce o a un blog, devi sempre avere in mente a chi stai parlando, le sue esigenze, i suoi desideri. E devi dargli una risposta concreta. Velocemente.

Gli Strumenti Del Copywriter

Abbiamo analizzato e testato alcuni degli strumenti utili nel lavoro di web copywriter.

Recensioni e Feedback degli utenti

Le opinioni delle persone sono uno dei tasselli fondamentali da cui deve partire il tuo lavoro.

Conoscere cosa pensano gli utenti, quali sono le domande che  si pongono, le informazioni che mancano e che priorità  dargli, ma anche con quale linguaggio e parole esprimono le loro esigenze, ti permette di individuare (o modificare) i contenuti e il tono della comunicazione e avere utili spunti per ottimizzare il testo.

Allo stesso tempo troverai degli aspetti positivi che (forse) non vengono enfatizzati a sufficienza nella strategia di comunicazione e capirai a cosa dare più valore.

I feedback sono facili da reperire e vengono direttamente dal tuo target senza intermediari.

Focus Group

Un focus group è composto da un gruppo di persone che rappresenta un target di riferimento. I partecipanti sono invitati a discutere su un determinato argomento per raccogliere riscontri su progetti, prodotti o concetti.

Le indagini con focus group sono utili per conoscere quali siano i percorsi che fanno gli utenti per soddisfare i loro bisogni.

In molti ambiti di ricerca il focus group dà  alcuni problemi in merito all’attendibilità  delle opinioni raccolte. Uno di questi, ad esempio, è la pressione che subisce un individuo a doversi esporre più o meno pubblicamente tra persone che, di fatto, non conosce. Altro problema dei partecipanti è la tendenza a lasciarsi influenzare dal pensiero altrui.

Questi problemi, dal punto di vista di un copywriter, risultano particolarmente utili per comprendere che parole e che tono usare per instaurare una relazione empatica con gli utenti.

Buyer Personas

Una “persona” è un individuo immaginario che rappresenta il tuo target di riferimento.

Può esistere o meno nella vita reale, ciò che conta veramente è che sia un compendio di informazioni a te utili. Per creare una “persona” o delle “personas” devi individuarne bisogni, desideri, obiettivi, aspettative e frustrazioni, estrapolandole dalle ricerche che hai fatto (dall’analisi dei feedback o dai focus group, ad esempio).

Non devi inventare il tuo modello di utente, devi costruirlo con attenzione. Disegnalo, descrivilo, fai un elenco delle sue esigenze e dei suoi problemi, cerca di immaginare il suo linguaggio e i codici che utilizza per decodificare le informazioni che riceve, che cultura ha, dove vive, cosa fa… Mettilo al tuo fianco e tienilo sempre nella tua mente mentre crei o scrivi contenuti.

Dovrai immaginare che domande si farebbe la tua persona e dargli delle risposte: scrivere ti risulterà  più facile e più veloce.

Questo il nostro articolo per creare la tua buyer personas.

The Core Model

Il Core Model è uno strumento che ti sarà  molto utile per far incontrare le esigenze dell’utente con gli obiettivi di business.

Sviluppato dall’information architect Are Halland il Core Model ti aiuta a definire che tipo di contenuto deve essere inserito in una determinata pagina e che percorso far fare all’utente.

Si articola in diverse parti:

  • L’argomento della pagina
  • Gli obiettivi di business
  • Le necessità  degli utenti
  • Inward Paths
  • Core Content
  • Forward Paths

Una volta definiti i primi tre punti è il momento di strutturare concretamente la pagina.

Cosa stava cercando l’utente e da dove è arrivato? Cosa lo ha portato qui e che domande si farà  ora? Nello schema del Core Model questi sono gli Inward Paths:

  • le necessità 
  • i percorsi interiori
  • le ricerche che hanno portato il tuo utente in quella pagina

Seguono le risposte a queste necessità  che vanno a comporre una bozza del contenuto principale che poi svilupperai, cioè il Core Content.

A questo punto entrano in gioco gli obiettivi del business: i Forward Paths. Sono i percorsi che l’utente farà  dopo aver ottenuto le risposte che cercava: l’iscrizione a una newsletter, un acquisto, una richiesta di preventivo e qualsiasi altra azione desiderata.

Questo è forse uno degli strumenti più completi e utili al tuo lavoro di copywriter.

Nomenclature Charts

Le Nomenclature Charts sono delle tabelle che ti aiutano a organizzare le idee, contestualizzarle ed esprimerle in altri termini.

Disegna una griglia con 4 colonne dove inserire:

  • Le parole chiave
  • Il significato
  • I sinonimi
  • Il contesto

Se lavori in ottica SEO, puoi inserire le parole chiave principali nella chart per svilupparne al meglio in modo naturale.

Come puoi applicare le Nomenclature Charts al tuo lavoro di copy? Puoi inserire i termini usati dal tuo pubblico di riferimento e sviluppare il tuo messaggio con un vocabolario adeguato.

Le 5W

Who, what, where, when e why.

Più che uno strumento, quella delle 5W, è una regola che non cambia col passare degli anni.

Contestualizzare fin dalle prime righe il contenuto dell’intera pagina attira l’attenzione del lettore:

  • A chi ti rivolgi?
  • Cosa vuoi dire?
  • Dove prende luogo l’azione?
  • Quando?
  • Perché è importante? (Qual è l’obiettivo)

Una volta che hai effettuato le tue ricerche e che conosci meglio il target del tuo messaggio arriva il momento di svestire i panni del “ricercatore” e di fare il web copywriter. Ora finalmente sai molto meglio quale messaggio trasmettere, qual è il tuo obiettivo e come migliorare il flusso comunicativo.

 Studio Cappello

Conversion Rate Optimization [...] 

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