AdWords sul brand: errori da evitare

8 Mar

Nell’esempio di cui sopra posso segnalare alcuni errori nell’impostazione di campagne AdWords sul brand che normalmente avvengono quando il Brief con il cliente è malfatto (non credo sia questo caso),  o manca una corretta fase di fine tuning e web analisys post attivazione campagna, o è stata realizzata una strategia sulle leads che per ora mi sfugge.

Innanzitutto perchè aggiungere un collegamento PPC sulle parole chiave legate al brand dove il sito è saldamente posizionato al primo posto nei primi risultati organici? Una delle risposte che vengono solitamente date è: solidificare il posizionamento e preservarlo dall’attacco di concorrenti.

Spesso questo è un falso problema: chi fa analisi statistica degli accessi scopre che normalmente questo non accade e che i clic su Adwords non fanno altro che cannibalizzare quelli organici… a meno che…

a meno che vi siano concorrenti in AdWords che sfruttano le key del brand per piazzarsi davanti negli organici, come quell’insidioso pokerstars sembra voler fare.  Se i concorrenti sono molti potrebbe essere una buona risposta, ma se il concorrente è uno ed è gia molto noto, occorre testare se il piazzamento forzato in top position ha delle economie. Cosa che dubito nel caso in esempio anche per la forza del brand pokerstars.

Chi digita il brand e perchè? Di solito chi conosce gia la marca o l’azienda e vuole entrare in contatto con il suo sito. Soprattutto i portali che hanno periodico accesso degli utenti nel loro sito, gli utenti potrebbero accedervi non dai preferiti del browser ma partendo da una ricerca su Google. Perchè quindi farli cliccare su un risultato pay? E perchè far spendere a gioco digitale inutili soldi sul click?

Si potrebbe dire che si preferisce fare questi passaggi perchè la landing ha un tasso di conversione più alto rispetto il sito web (cosa che i test e l’analsi dei dati possono dimostrare o meno), ma perchè allora non correggere l’annuncio pay per click per fare in modo di capire che si tratta di una percorso solo per nuovi giocatori e fare in modo che tutti gli altri clicchino più in basso? E se l’obbiettivo è fronteggiare la concorrenza, perchè non si evidenziano i bonus o altri punti di forza?

Esempio di titolo: “Gioco Digitale: accesso con bonus”

Esempio di testo: “Fino a 400 Euro di bonus. Solo per nuovi giocatori!”

Infine, si potrebbe ottimizzare anche il title del sito e la description (per i risultati organici)  inserendo qualche utile informazione che attragga gli utenti a realizzare una preferenza di click.

La cosa più interessante nell’esempio citato è che sul collegamento sponsorizzato non si accede nella pagina del sito ma su una landing page pensata per i nuovi clienti o possibili tali. Chi voleva entrare per giocare perchè gia cliente o per maggiori informazioni si trova in un ambiente chiuso ed è costretto a fare back per tornare sui risultati di ricerca e fare un altro clic. E qui ritorna di nuovo pokerstar in agguato….

C’è una risposta altra che potrebbe valere: a gioco digitale i costi sostenuti sul click sul brand sono poco significanti rispetto il loro business generale e la possibilità  di acquisire anche un nuovo iscritto in più,  per cui le politiche o i ragionamenti di cui sopra potrebbero essere in parte invalidati.

Ma rimane il problema degli utenti gia iscritti che vogliono giocare, o potenziali utenti che vogliono maggiori informazioni, che cliccano inutilmente su AdWords credendo di soddisfare le loro esigenze, ma che a forza di sbagliare a cliccare poi imparano a non cliccare più sull’accesso adwords ma su quello organico.

Ma qui si è raggiunto lo scopo contrario di quello che in realtà  dovrebbe essere il processo logico…

NB Ho preso l’esempio in questione per “lavorarci sopra” con il post, non per  altri motivi. Non conoscendo in profondità  le esigenze del cliente, ne la strategia in atto, ne chi e come segue la campagna del cliente, ogni mio scritto è soggetto di possibile critiche in merito. I principi esposti sono per campagne AdWords “standard”

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