Universal Search: Alla Ricerca Della SERP Universale

19 Mag

google_universal_search

Oggi voglio parlare un po’ dei risultati di ricerca di Google, presentando la migliore (o peggiore) amica di chi fa ottimizzazione: la SERP (Search Engine Results Page). Sono sicuro che ognuno di voi la conosce e la usa quotidianamente ma magari non sapeva si chiamasse SERP.

Aggiungo un altro particolare: ogni risultato della SERP prende il nome di snippet. Eccezionalmente rubo un’immagine dal mio libro #MammaMrx con indicazione dei vari elementi di una SERP basilare: snippet, titolo, URL, descrizione.

Come è fatta la SERP

Nel tempo la SERP di Google si è molto evoluta: da carrellata di 10 risultati organici (non a pagamento) si è arricchita di pubblicità , di snippet particolari (chiamati rich snippet) e di nuovi box informativi.

A questo proposito Colin Cheng ha postato circa un anno fa delle slide interessanti (The Evolution of Google’s SERPs) con alcuni esempi di come è cambiata la SERP nel tempo.

Oggi la SERP prende il nome di Universal Search ed è un luogo in continua evoluzione:
  • vengono creati continuamente nuovi modelli di SERP in base all’intento di ricerca dell’utente
  • vengono fatti continuamente dei test da Google con piccole modifiche (ho sempre il dubbio se lo facciano per testare o per incentivare l’editoria SEO online)

Intento Di Ricerca

Uno dei concetti che Google ha introdotto nella SERP negli ultimi anni, è l’intento di ricerca. Google tenta di dare all’utente la migliore risposta possibile interpretando quanto scritto nella barra di ricerca ed evolvendolo in qualcosa di più preciso.

Ad esempio cercando la parola “meteo”, Google vi fornirà  probabilmente una SERP con un enorme widget (il pannello grafico e informativo che vedete qui sotto) con le previsioni del tempo della località  che ipotizza essere la vostra. Questo è quello che vedo io ad esempio se cerco la parola “meteo” dall’ufficio. È come se avessi cercato “meteo Saonara” (ridente comune in provincia di Padova dove si trova la sede di Studio Cappello / WMRA).

Google: Query Reinterpretate

Non solo. Avete mai provato a cercare “sedia” o “sedie”Google cerca di interpretare in modo diverso le due richieste, seppur molto simili. La prima query (al singolare) rimanda alla definizione della parola sedia, mentre la seconda (al plurale) rimanda ad aziende che vendono sedie. 

Google Serp: Sedia vs Sedie

Questo è solo un esempio. Più la query (ciò che l’utente cerca) è ambigua, più Google cerca di interpretare l’intento dell’utente.

Rich Snippet

Ormai da anni Google continua a sensibilizzare i web master ad usare i dati strutturati, ovvero particolari accorgimenti nel linguaggio HTML per pubblicare le informazioni in una pagina non più in modo meramente visuale ma spiegando il tipo di dato che si va a pubblicare.

Ad oggi i dati che Google converte in Rich Snippet (snippet arricchiti) sono: prodotti, ricette, recensioni, eventi, applicazioni software. Per ogni tipologia individuata, Google propone uno snippet particolare: per i prodotti mostra il prezzo e la disponibilità , per le ricette la foto e i dati su cottura e calorie, per le recensioni mostra il numero e il loro valore (a volte con delle stelline chiamate rating).

Diventa quindi fondamentale individuare se i propri dati possono essere pubblicati in modo più intelligente, ovvero non limitandosi ai formati oggi convertiti in rich snippet da Google ma sfruttando l’intero vocabolario a nostra disposizione e presente sul sito schema.org.

Universal SERP E Posizione

Riparafrasando indegnamente l’aria del Rigoletto di Verdi mi viene da dire “La SERP è Mobile” indicando come il concetto di posizione sia un concetto oramai anacronistico. Perché:

  • Il numero di risultati per SERP è variabile e si presentano addirittura pagine di risultati con solo 7 elementi organici, il resto sono elementi additivi (mappe, box informativi, widget…)
  • Il formato della SERP varia in continuazione e l’attrattività  dei diversi formati di elementi influisce sul CTR (click-through rate) ovvero sul tasso ottenuto dividendo il numero di click che un risultato di ricerca ottiene per le volte che un risultato è stato visto.

Tradotto in gergo meno tecnico: se tra il primo e il secondo snippet Google decide di mettere una riga di foto, il secondo risultato riceverà  molti meno click di prima.

Gli esempi sono infiniti, ma il messaggio che voglio fare passare è che la posizione non esiste più e anche se viene mantenuta come numero (sono secondo cercando “bla bla bla bla bla”) la qualità  di quel risultato dipende dall’universo in cui quel risultato è stato inserito.

Quindi cosa si può fare? Il mio consiglio si basa sul SEO Funnel che cerco di promuovere ad ogni corso SEO e ogni evento:

Il SEO Funnel di Merlinox

  1. Strutturare il sito pensando all’utente e ai suoi intenti
  2. Strutturare i contenuti pensando all’utente e ai sui intenti
  3. Arricchire i contenuti usando un vocabolario ricco e cercare di identificare tutto ciò che è strettamente relazionato
  4. Ogni risultato in SERP deve essere la risposta ad un intento e dobbiamo agevolare Google a riconoscerlo come tale
  5. Vorrei continuare ancora, ma poi mi licenziano

Ma La Posizione Esiste Ancora?

Ora – sperando che il mega direttore generale non mi legga – vi lascio due chicche, però dovete promettermi di usarle solo per la vostra curiosità :

  • Il Google Webmaster Tools vi presenta un dato per ogni Pagina (LP: Landing Page) e per ogni Query che si chiama posizione media. Questo dato rappresenta proprio la posizione media del vostro snippet, calcolata in base a ogni diversa SERP pubblicata da Google e vista dagli utenti
  • Analizzando i link di ogni snippet in SERP c’è scritta la sua posizione (il parametro si chiama cd) ovvero il numero che Google Webmaster Tools dovrebbe usare per calcolare la posizione media
    La posizione in SERP

Conclusioni

E’ una guerra, questo ormai è chiaro. Decadendo il concetto di posizione, morendo la possibilità  di vedere le query in Analytics (not provided), aumentando il numero di parole usate dagli utenti che cercano e quindi la diversità  delle query, diventa tutto più difficile.

Il mio consiglio?

  • Seguire i 4+1 punti consigliati sopra
  • Monitorare le SERP per vedere se esistono nuovi spazi informativi da sfruttare (box immagini, box shopping, box news, box knowledge, …)
  • Monitorare il CTR attraverso Google Webmaster Tools e verificare se ci sono strani sbalzi di posizione media e CTR. Se il CTR è basso, o si abbassa, cercare di identificare i propri snippet e provare a migliorare title, meta description, dati strutturati.

Se tutto questo vi sembra troppo e volete saperne di più sui nostri servizi SEO, fateci uno squillo: siamo qui per questo!

Alcuni Link Di Approfondimento Sul Tema SERP

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