Il Banner Che Funziona: +350% CTR
2 Lug
Il banner è dato per morto da anni.
Si hanno maggiori probabilità di sopravvivere a un incidente aereo che fare clic su un banner. (theatlanticwire)
Per la precisione, Solve Media, una società di consulenza pubblicitaria, ha scoperto quante più possibilità ci sono nel fare cose improbabili piuttosto che un click su un banner classico.
- 31,25 più probabilità di vincere un premio Mega Millions
- 87,8 più probabilità entrare ad Harvard
- 279,64 più probabilità di scalare l’Everest
- 475,28 più probabilità di sopravvivere a un incidente aereo
A prescindere dalla veridicità di tali dati, è vero che se la misurazione dell’efficacia dei banner passa per i click, i dati sono sconcertanti (CTR medio sotto allo 0,3%) . Non a caso, il banner viene utilizzato soprattutto per fare intrusione a mo della pubblicità tradizionale (intererrupt marketing Seth Godin docet). Rompe le scatole mentre navighi per lanciarti un messaggio (impression) nella speranza che prima o dopo tale messaggio ti colpisca. Ne scrivevo nel 2005 su 01net.
Il banner di prima generazione deve consumarsi con il suo contenuto, deve lanciare il messaggio senza aspettarsi click da parte degli utenti.
Brand Awareness e Top Of Mind gli obbiettivi su cui 36miliardi di dollari di aziende (stime Pew Research) stan cercando di colpire il bersaglio.
Ma poi venne il giorno della rinascita!
I banner 1.0 morti e in procinto di essere sepolti sono stati resuscitati. Venne il giorno un cui qualcuno ridiede vita a questi cadaveri: Google. I primis grazie al remarketing (inseguire i clienti con dei banner dopo che han visitato il nostro sito), ma anche con i banner contestuali (pubblicità di PC su siti IT e non sui siti di giardinaggio).
Grazie alle sua innovazioni, la campagne display (banner) di Google hanno tassi di conversione fino a 35 volte superiori ai banner tradizionali.
Il banner per Google è molto meno intrusivo, conseguente a delle scelte e a delle esigenze informative degli utenti. Pensato per non invadere tutto e tutti ma solo per fasce di interesse o, nel caso el remarketing, ad personam (un pò esagerato, lo so..).
Il banner, da morto cadavere, sembra resuscitato. A patto di saperlo creare, gestire, domare.
E indovinate a chi affidarsi se volete fare le cose per bene? 🙂