Facebook? Una perdita di tempo?

8 Feb

Mi spiace per i molti (troppi) tromboni che presi dall’effetto moda senza capire troppo cosa dicevano han da subito enfatizzato oltremodo Facebook dicendo a mezzo mondo che il futuro delle aziende passava di li (non posso non ricordare a titolo di esempio il mio post sulla ricerca della fondazione Cuoa).

Han creato agenzie, steso piani di comunicazione, fatto convegni, impostato campagne pubblicitarie basandosi su un credo (il numero di utenti) e non sulla sostanza (il processo di comunicazione che lo strumento instaura tra i suoi attori).

Spiace soprattutto perchè han sottratto tempo e denaro alle PMI dirottando i loro spesso “contenuti” budget per azioni di marketing su Facebook spessissimo a rientro zero (escludendo Facebook ADV).

Dal corriere.it:

Stando all’analisi fatta dal portale tecnologico Cnet, i numeri indicano che Facebook sta diventando sempre più irrilevante.

Già  da qualche tempo si specula sul fatto che gli anni migliori per Facebook siano oramai passati.

Ricordiamo: il 4 febbraio scorso Facebook ha compiuto 9 anni. Viene da chiedersi: Mark Zuckerberg deve preoccuparsi? Non proprio. Certo, la distanza con gli altri competitor nel mondo dei social è ancora ampia, tuttavia, gli esempi nel passato hanno dimostrato che si fa presto a scomparire. Cinque anni fa non avremmo mai immaginato il Web senza MySpace. Riusciamo a immaginare un mondo fra cinque anni senza Facebook?

Due terzi degli utenti olteoceano hanno già  preso una pausa di settimane da Facebook.

La ricerca del think tank di Washington ci dice che soprattutto i più giovani abbandonano o trascorrono sempre meno tempo su Facebook . I motivi? Circa un quinto di loro si è detto troppo occupato (a far di meglio), il 10% non è interessato oppure non trova quel che gli interessa o ancora lo reputa una perdita di tempo.

Commenti stupidi e informazioni inutili, pettegolezzi, sciocchezze sono le ragioni del flop.

Facebook, dopo un’euforico utilizzo iniziale e la riscoperta dei contatti perduti, diventa una colossale perdita di tempo. Utile soprattutto a chi ha da perder tempo, che non sono certamente gli individui preferiti su cui le aziende vogliono puntare.

Uno statunitense su cinque ha detto addio per sempre a Facebook.

Google, invece, continua a sorridere…

UPDATE

Molto mi scrivono se l’intento del post è di screditare Facebook. Certo che NO! A parte che ho riportato dati e commenti di terzi, la mia critica è soprattutto verso qui consulenti che fanno fare azioni di PR “senza troppa arte” su facebook alle aziende con risultati nulli basati però su metriche di successo virtuali, in primis il numero di fans, che lo stesso responsabile Facebook Italia ha smontato nei suoi convegni (non ho sottomano il link su articoli al riguardo ma smanettando su google…).

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